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Le immagini presenti in questo spazio non vogliono distinguersi per la bellezza,
ma intendono essere un veicolo, insieme alle didascalie, di un importante messaggio;
desiderano sfidare le nostre menti a pensare in modo diverso, ad osservare con freschezza
la magia che abbiamo intorno a noi, anche nella vita di tutti i giorni, e a non dimenticare
l’importante legame che abbiamo con la natura.
Avere un contatto genuino con la natura, esalta la gioia e ci aiuta a ritrovare un ritmo
naturale e armonioso.
Se si perde questo contatto, si perde il contatto con noi stessi.
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Meravigliosa realtà
La luna non più avvolta dalle nuvole, luminosa e chiara si aprì al firmamento.
Il cielo era di un azzurro intenso e tutto scintillava nella luna luminosa.
Le colline brune circostanti erano nitide e c’era una grande pace intorno.
Non c’era brezza e gli alberi erano immobili, ogni cosa era ferma, anche le vaghe ombre.
Nell’aria c’era quel senso di insostenibile immensità, intensa e insistente.
Non era fantasticheria, era meravigliosa realtà.
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Sensazioni e spazio
Il cielo era giallo, nel tramonto, e le piante scure e le colline dorate erano
sorprendentemente belle.
Era una splendida sera, piena di luce e di silenzio.
Da quella posizione si potevano vedere i bruni cipressi solitari, i pini, gli isolati poderi
e il dolce pendio delle colline.
Si percepiva la grande bellezza della sera.
C’era profumo nell’aria e, la serata era meravigliosa, piena di sensazioni e di spazio.
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Energia ardente
Il cielo emanava una energia ardente, una vitalità immediata, esplosiva.
C’era una grande forza e bellezza.
Durò pochi minuti ma fu qualcosa di incalcolabile.
Il sole vivo e acceso quietamente si nascose dietro le colline,
immergendosi nelle profondità dell’ignoto.
Le nuvole fantasticamente colorate dipingevano l’azzurro del cielo.
Il cervello diventò così silenzioso che si poteva udire il più fievole rumore
e la parola perse il suo significato.
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Senza tempo
Un albero morto, nudo, grigio e senza una foglia sembrava sorreggere il cielo e dominare
le colline intorno.
I rami erano tutti morti e non avrebbero più sentito il bacio della primavera;
tuttavia era intensamente vivo e pieno di grazia e di bellezza,
era solo senza un sostegno, senza tempo, e ti sentivi parte di esso,
pareva che volesse rimanere lì per sempre.
Sembrava essere l’unica cosa che contasse tra quelle colline.
Sembrava che si vedesse la totalità della vita.
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Silenziosa aspettativa
Era mattina presto; non c’era una nuvola in cielo, il sole stava toccando la cima della
collina, un tocco gentile, come una carezza, e i cipressi iniziarono a brillare
della luce del primo mattino.
Non c’erano ombre, e gli alberi erano soli, in attesa di esse.
C’era quella particolare silenziosa aspettativa di quando il sole è lì lì per sorgere;
la collina era in attesa e così gli alberi aperti nella loro gioia.
Era una cosa meravigliosa, libera luminosa e insondabile.
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Splendida indifferenza
Il cielo era d’un azzurro intenso, sgombro di nuvole.
C’erano dei bei fiori gialli estremamente vivi e scintillanti della luce del sole.
Erano isolati nel lato della strada, e con loro c’erano sei papaveri rossi in piena fioritura,
che sembrava non volessero farsi notare.
Erano lì lontano dall’intero mondo dei rumori.
Erano splendidi nella loro splendida indifferenza; erano quello che erano, fiori e nient’altro.
C’era grande bellezza in essi e la dignità della purezza.
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Gioia danzante
Il sole sulle foglie gialle e ocra le faceva risplendere contro il cielo blu intenso.
Non c’era brezza e le foglie erano immobili tranne una che, improvvisamente iniziò
a tremare sempre più energicamente; con una gioia danzante dentro.
Sembrava che scandisse il tempo rimasto prima di essere rapita dal vicino
soffio dell’inverno.
Il cervello si fece sensitivo e vigile.
Nell’aria c’era quel senso di intensa vitalità.
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Luce della mente
Il cielo colpiva per la sua intensità e la sua gioia.
Lo spazio e il tempo scomparivano del tutto;
c’era soltanto quella macchia di luce e nient’altro.
Non che uno si identificasse con quella luce, l’intero essere era là con quella luce.
L’intensità di quella macchia di sole dietro la nuvola era la luce di tutto il mondo.
Quella luce era tutto il cielo e quella luce era la mente.
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Distruzione e creazione
Dopo la pioggia, il prato coperto di foglie color ruggine, brillava al sole di colori lucenti.
Una leggera brezza di vento muoveva ogni filo d’erba che faceva una danza sua propria,
e le foglie più pesanti nel movimento si lasciavano accarezzare.
Allontanandomi lentamente e con esitazione, il fragore dei passi si sparse nel terreno.
C’era un’incomparabile bellezza, amore, distruzione e creazione.
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Stupenda delicatezza
C’è un’erba dal lungo gambo, che cresce selvaggia negli incolti e ha un fiore piumoso,
d’oro bruciato, che ondeggia quasi a spezzarsi con un vento molto forte.
Quando il vento soffia la fa danzare e ogni filo ha un suo ritmo, un suo splendore,
e quando si muovono tutti insieme sono come un’onda.
La luce del mattino ne intensifica la strana e stupenda delicatezza.
Odorano vagamente di grano e di tempi passati;
sono robuste e pure, piene di intensa vita.
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Abile talento
Ai margini di un campo di grano dorato, dei fiori sgargianti colorati di un vivace
rosa violaceo, con maestosa presenza, attiravano a se l’attenzione di numerose farfalle.
Una di esse si posò sul bel fiore senza timore.
Con abile talento si muoveva tra le punte disposte con geometria perfetta e
affascinante regolarità.
Senza paura d’esser punta sembrava estrarne del prezioso cibo.
Lo sguardo rapito da quella bellezza si arrestò; rimase lì per un po’ di tempo senza
una costruzione verbale del sentimento, senza astrarsi dal reale,
era silente e gioiosamente attento.
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Armonia del silenzio
Era mattino prestissimo.
I rumori si erano acquietati e c’era una piacevole dolce brezza.
C’era una completa apertura di mente e di cuore.
La luce stava esplodendo, e le colline erano in armonia insieme agli isolati cipressi.
Come un uccello che ripiega le ali, anche il silenzio sembrava richiudersi
per entrare nell'essere.
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Scintillante visione
Il cielo era di un azzurro intenso e tutto scintillava nel sole.
C’erano poche nuvole che vagavano in giro senza fretta, senza un luogo in cui andare.
Il sole sui fiori gialli oscillanti della collina, li trasformava in gioielli splendenti
contro l’azzurro e la mutevole nuvola nel cielo.
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Fantastica presenza
Piovigginava e, basso sulla collina, c’era un arcobaleno, delicato e fantastico.
Si poteva osservare la tenue presenza di un arco secondario, sovrapposto
al primario e con l’ordine dei colori invertito, la regione plumbea compresa tra
arco primario e arco secondario.
Tracciava un cerchio proprio sopra gli alberi e attraverso le colline.
Non rimase a lungo poiché la pioggerella fu una cosa passeggiera, anche se aveva
lasciato tante piccole goccioline luccicanti sui baffi del grano.
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Potere e forza
Aveva smesso di piovere e il cielo lentamente sgombrava le nuvole.
Prima che il cielo fosse del tutto scoperto, immense nuvole si ostinavano a nascondere
il sole, riempirono l’orizzonte, e insieme a sfolgoranti raggi luminosi e a meravigliosi
rami secchi di un gigantesco albero, sprigionavano immensa vitalità ed energia.
Fu una cosa sorprendente e stupenda vederli.
Erano pieni di pace e di un enorme potere e forza.
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Brillante sorriso
Era un mattino piacevole e fresco.
Mentre il cielo si schiariva, due cipressi più vicini si stagliavano verso il cielo e
accarezzati dalla nebbia, erano di un delicato splendore.
La terra, come sempre, era meravigliosa.
Il sole illuminava alcune delle colline e sul volto del paesaggio brillava un sorriso.
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Ammaliato dalla luna
Era una bella serata senza una nuvola.
Sulla curva del sentiero c’era una grossa luna sospesa proprio sopra una
collina e c’era una grande pace intorno.
Ora proiettava ombre scure e alcune quasi trasparenti e l’odore della
notte si faceva più intenso. La luce era tenera, argentea e oro pallido e
totalmente immobile, il cervello si fece sensitivo e fermò il suo chiacchiericcio
di ragione e non ragione, ammaliato dalla luna.
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Ombre vaganti
Era un giorno limpido, pieno di sole, con lunghe ombre e alberi scintillanti;
le colline erano serene, solide e vicine; il cielo era di uno straordinario azzurro,
immacolato e tenero. Le ombre riempivano la terra; era una mattina fatta per le ombre,
le ombre piccole e quelle grandi; quelle lunghe, scarne e quelle grasse e soddisfatte,
quella familiarmente accucciata e quelle gioiosamente folleggianti.
Sembrava esserci un gran vociare festoso fra gli alberi e i prati e una vita vasta
e palpitante protesa in tutte le direzioni, che vagava per la terra senza mai lasciar segni.
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Incanto di pace
Aveva piovuto il giorno precedente e c’era neve recente sulle colline.
Un piccolo squarcio di cielo azzurro faceva capolino; mentre lo si osservava,
la sua forma iniziava a cambiare, e le nuvole si precipitavano a nasconderlo.
C’era raramente qualcuno e su quel sentiero ci si poteva passeggiare in silenzio.
Era una serata di grande bellezza e calma, il colore delle colline e la neve che brillava
al sole della sera le faceva sembrare vicine e fragili.
Era pieno l’incanto di pace e di frescura.
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Tranquilla tenerezza
Era mattino fresco e il sole stava salendo lentamente dietro gli alberi folti;
c’erano lunghe ombre e sulle foglie verdi e delicate c’era la tenera rugiada
che brillava della luce del sole. Una farfalla stava posata su di esse, immobile,
con le ali ferme. Era una delizia, perfino i grandi alberi le guardavano senza ombre;
era una visione delicata, tenera e tranquilla. Quando le osservavi ogni reazione cessava,
i pensieri e sentimenti svanivano e rimanevano solo loro, nella loro bellezza e la loro tranquillità.
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Essenza della profondità
Era mattina presto e il sole spuntava dalle colline.
La nebbia si stava addensando ed era piacevole non avere un sole forte;
si riusciva a stento a credere ciò che gli occhi vedevano, la soggiogante
dignità della forma del sole e sotto questo c’erano i campi verdi accarezzati dalla nebbia.
Era realmente incredibile; il sole sprigionava tale ricchezza, tale forza che il mondo,
gli alberi e la terra sparivano. C’era l’essenza della profondità.
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Giochi di luce
Era un mattino incantevole e c’era bellezza dappertutto.
Il sole appariva sulla collina e le nuvole lo catturavano per giocare con i raggi.
C’era meraviglia in quello splendore;
durò pochi minuti, ma la mutevolezza delle nuvole in accordo con il sole creava
giochi di luce e ombre che non voleva colpire la retina del suo fruitore, ma penetrare
nel suo animo ed addolcirlo. E il giorno ebbe inizio.
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Straordinaria pace
Era una sera chiara, nitida; non c’era una nuvola.
Era talmente bella che sorprendeva potesse esserci una serata così.
Lo scenario sembrava quasi irreale; il cielo incredibilmente puro rivelava
in lontananza una Luna piuttosto particolare, illuminata solo nello spicchio più basso,
chiamata Luna a barchetta; più in alto si poteva notare anche un puntino estremamente luminoso, probabilmente si trattava di Giove, e insieme,
erano incantevoli e infondevano una straordinaria pace.
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Potenza e bellezza
Il sole si avvicinava alle colline e le nuvole erano stupende.
Alcune erano più scure, cariche di acqua; altre di un puro bianco,
piene di luce e di splendore. Erano di ogni forma e grandezza, delicate,
minacciose, fluttuanti; erano ammassate le une sulle altre con un effetto
di grande potenza e bellezza. Sembravano immobili ma un dolce vento le
sospingeva verso le colline e niente avrebbe potuto fermarle.
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